Una storia più dettagliata del Coro Cadore è narrata nel Video Clip
"40 anni fra Canti e ricordi" del nostro DVD. Nella pagina
"il DVD" di questo sito, c'è un breve estratto di questo Clip.
Puoi vederlo cliccando su questo link: Rassegna fotografica

La storia del Coro

Affonda le sue origini nel lontano 1954 quando Gian Piero Genova - il primo direttore - canta nella società corale di Pieve di Cadore e suona il clarinetto nella banda dove conosce gli amici che, più tardi, faranno parte del Coro Cadore.

Ma è durante il servizio militare che nasce veramente la voglia di coro; là incontra un gruppo di commilitoni con la passione del canto, prova alcuni brani da cui riceve le prime gratificazioni.

Finita la naia, riunisce gli amici di sempre e fonda il coro; è la primavera del 1963, le prove si svolgono nel magazzino Dal Vera di Pieve, lì tra attaccapanni, credenze e strumenti di lavoro.

Arriva il primo concerto alcuni mesi dopo, a Caralte.

Il coro ha anche una divisa: pantaloni di velluto a coste, camicia di lana a quadri con colori diversi in base alle voci e poi calzettoni verdi e scarponi di montagna.

Arrivano i primi riconoscimenti: dal Comune di Pieve, dalla Magnifica Comunità e alcuni anni dopo il premio ANA; il Coro Cadore è ambasciatore di cultura e di tradizioni cadorine in Italia e all'estero.

Gli anniversari segnano traguardi significativi: dopo 10 anni, incide il primo disco e cambia nome, assume quello odierno, dopo 20 incide un nuovo disco e viene pubblicato un libro «sette note per il Cadore», ai 25 ogni corista riceve un dipinto di Vico Calabrò, ai 30, viene inciso un CD e una cassetta e pubblicato un secondo libro che racconta il vissuto del coro.

Ai 35, il coro viaggia a Parigi dove coristi e famiglia vivono una grande emozione: il Coro Cadore canta l'Ave Maria di Bepi De Marzi nella cattedrale di Notre-Dame e durante l'esecuzione, come per incanto, si accendono tutte le luci della Cattedrale (succede solo la notte di Natale e in qualche solennità particolare).

Passo dopo passo, il coro è guidato dai presidenti: Bruno Benetti, Renzo Saiza, Italo Meneghin, Renzo Rossi, Carlo Baldessari, Mario Bacchetti, Antonio Cason, Alessandro Fummi, Franco Giacobbi, Corrado Canzan, fino all'attuale Giuseppe Cian.

 Arrivano i concerti: il coro è conosciuto e apprezzato ovunque.

Le prove sono continue e impegnative. Il corista deve cantare con certezza la sua parte, il maestro è esigente; le note devono essere chiare e melodiose, il canto deve esprimere una sensazione emotiva.

Il repertorio si estende, vengono introdotti brani armonizzati da Malatesta, Paolo Bon e dal Coro Monte Cauriol.

Si creano scambi con altri cori, le voci si confrontano e il Coro Cadore migliora sempre di più in qualità tecnica; la socializzazione con altri gruppi veicola turismo, aperture culturali e interesse per le nostre vallate.

Lo scambio è dapprima con cori cadorini: Coro Oltrepiave, Coro Comelico, Coro Peralba e poi con cori più lontani con altre impostazioni, altro repertorio, altre realtà.

Il maestro Gian Piero vive grandi soddisfazioni, il coro accoglie perfino il Coro SAT a giugno del 2000, in un'imponente manifestazione che ha richiamato centinaia e centinaia di persone da tutto il Cadore e dal bellunese.

Tra gli eventi memorabile è da rilevare la trasferta in Germania ad Aulendorf quando il Coro Cadore, per la prima volta, esegue brani di musica sacra e più esattamente la Messa di Don Perosi magistralmente accompagnata all'organo da Gabriella Genova (l'attuale direttrice). Nel vissuto del Coro Cadore non possono mancare i momenti aggreganti: attività sportive, incontri di calcio, partecipazioni a trofei di Cori Alpini per atleti cantori, dove, tra l'altro, i cadorini salgono più volte sul podio! Feste e ricorrenze sono i momenti prediletti per i coristi e le loro famiglie: matrimoni feste sociali, intrattenimenti conviviali e altro. Suggestive le escursioni verso i rifugi dove, nella cornice incantata delle Marmarole e altre vette attorno a noi, il Coro Cadore esegue i suoi canti.

 
Ogni momento particolare è caratterizzato dalla voglia di stare assieme e cantare. La gente, gli invitati sono attratti e coinvolti: la festa è viva, il Coro Cadore è lì ad allietare con le sue melodie.  E’ nel febbraio del 2001 che il Coro Cadore perde il suo Gian Piero: maestro, amico, direttore, uomo buono e sensibile, dotato di quel raro talento musicale che ha caratterizzato tutta la sua vita. Il vuoto momentaneo è subito colmato dalla figlia Gabriella, diplomata in pianoforte al conservatorio di Padova; lei prende le redini del papà Gian Piero e porta avanti il Coro con grande impegno, competenza e sensibilità umana e artistica. Lei riunisce le voci, ne comprende l’estensione, allarga il repertorio e ricompatta mirabilmente il gruppo. Arrivano nuovi coristi mentre altri lasciano. I concerti sono continui e ovunque; il successo è gratificante; il Coro e la sua Gabriella viaggiano in Emilia Romagna, in Croazia e in altre località del Veneto. Si esibisce d’estate in molte manifestazioni, e poi nasce un capitolo storico importante: un appuntamento annuale dal titolo “Ricordando Gian Piero”, è una ricorrenza nata nel 2002 che vuole tener viva la memoria verso il suo maestro fondatore. L’evento richiama turisti, appassionati di canti, e tanti altri cori di un certo spessore musicale.  Il Coro continua con prove e concerti fino a maggio del 2008 quando Gabriella lascia il coro. Dopo un vuoto di qualche mese, la direzione passa a Benedetto Fiori, molto conosciuto in provincia e in regione per i suoi molteplici incarichi. Nel mese di marzo 2009 il Coro viaggia in Brasile, nello Stato di Santa Catarina. Lì è ospite di Associazioni dei bellunesi nel mondo e il viaggio è patrocinato dalla regione Veneto. I legami con i nostri connazionali di origine veneta si fanno sempre più forti. Il Coro ospita e organizza, assieme ad altri enti, un’accoglienza al coro di bambini brasiliani “voci della speranza”; si esibisce a Valle di Cadore, a Lozzo e a Pieve. Nel mese di gennaio 2010, il professor Benedetto Fiori lascia la direzione del Coro perché è chiamato a ricoprire l’importante incarico di Commissario del Parco delle Dolomiti. Ma viene proposto il nome della maestra Marta De Colle di Belluno che assume l’incarico di nuova direttrice. Si continuano a scrivere molti articoli sul Coro Cadore; il Gazzettino e il Corriere delle Alpi ne tratteggiano le evoluzioni, ne rilevano il talento e la valenza turistico promozionale del Cadore e del bellunese.